100 donne da scoprire prima di andare a dormire

100 donne da scoprire prima di andare a dormire

Tempo di lettura 3 minuti

Buongiorno quattrocchi!

Sabato ho chiesto nelle stories su Instagram quale recensione avrei dovuto pubblicare oggi, e il sondaggio è finito in parità.
La scelta era ardua anche per me, quindi alla fine l’unica soluzione possibile è pubblicare entrambe le recensioni: una oggi e una domani!

Da quattrocchi ribelle, ho scelto di partire con la recensione del secondo volume di Storie della buonanotte per bambine ribelli, che racchiude al suo interno le favolose avventure di 100 donne da scoprire prima di andare a dormire.

Scoperte due autrici ribelli

Scoperte due autrici ribelli

C’erano una volta due scrittrici e studiose italiane, Elena Favilli e Francesca Cavallo, che dalla California decisero di fare arrivare in tutto il mondo le storie di altre donne straordinarie.

Tutto è partito come progetto di crowdfunding su Kickstarter che in soli 28 giorni ha raccolto oltre un milione di dollari.
Con il ricavato, le due autrici hanno realizzato primo volume di Storie della buonanotte per bambine ribelli. Arrivato in Italia l’8 marzo 2017 e illustrato da 60 artiste provenienti da tutto il mondo.

Dopo il successo del primo libro, l’arrivo del secondo era atteso con trepidazione.
E certo non potevo farmelo sfuggire.

Le storie di 100 donne da scoprire

Le storie di 100 donne da scoprire

Il libro è una raccolta di storie, che al pari delle favole partono dal famoso incipit “c’era una volta” per presentare le protagoniste e le loro avventure.

A fare la differenza è che si tratta di storie reali, con donne vere e l’una diversa dall’altra.
Tra le 100 donne da scoprire ne abbiamo di nate in epoche lontane, come la regina egiziana Nefertiti, o di culture poco apprezzate e considerate, come Maryam Mirzakhani matematica iraniana.
Non mancano le già famose, come Madonna e Oprah Winfrey, delle quali crediamo di sapere tutto.

Se segui Parola di Quattrocchi su Instagram, saprai che a SalTo18 ho scelto di comprare il secondo volume perché al suo interno sono racchiuse le storie di donne che ammiro.

Agatha Christie, la scrittrice di gialli che per me nessuno eguaglierà mai, Beatrice Vio, così giovane e piena di grinta, e J.K. Rowling, che mi ha accompagnato nella mia adolescenza e continua a regalarmi emozioni.

Ma cosa rende straordinario un libro di storie straordinarie?

Storie di vita quotidiana che insegnano

 

Storie di vita quotidiana che insegnano

Un errore comune è quello di sottovalutare le favole, perché “da bambini”.
Una definizione di cui alcuni si servono per dare meno credito a un’opera, così come è di uso comune schernire le azioni di altri in quanto “da femminucce”.
Come quando vediamo qualcuno piangere, lamentarsi o tirarsi indietro da una sfida.
Ma davvero essere bambini o femmine significa questo?

Mi è capitato di riprendere in mano i libri della mia infanzia e ho visto che le cose da bambini sono difficili.
Ci parlano di crescita e cambiamento, li mascherano con avventure di pirati e nel frattempo ci insegnano qualcosa. E lo straordinario sta proprio nel riuscire a raccontare eventi complessi in modo pulito e diretto.

Non raccontiamoci che solo nelle favole ci vendono il lieto fine, perché è qualcosa che cerchiamo a qualsiasi età e anche fuori dai libri. E non è poi così strano sperare che tutto vada per il verso giusto.

Nella vita quotidiana il lieto fine non è certo programmabile, e di storie fine male ce ne sono parecchie. Come alcune delle Storie della buonanotte per bambine ribelli, raccontate con sincerità per dire alle bambine che essere donne è forte.
Significa essere coraggiose, testarde, curiose, creative, sensuali e mille altre cose.

Con questi racconti si impara che la storia non è solo degli uomini, ci sono sempre state anche le donne.
Che gli stereotipi ingabbiano e non ci aiutano a crescere, perché la scienza, lo sport e scalare montagne non sono cose che possono fare solo i maschi.

Le protagoniste di queste storie affrontano avversità e si ribellano nei confronti di quegli abiti che nei secoli sono stati cuciti addosso a ognuna di loro.
E che perfino io e te indossiamo, anche se sei uomo.

Con questa raccolta viene data alle bambine e ai bambini di avere delle donne come punti di riferimento, delle figure in cui possono riconoscersi e apprezzare per i cambiamenti che hanno contribuito a portare avanti.

 

Qual è il tuo punto di vista?