Alternative letterarie a libri che non mi sono piaciuti

Tempo di lettura 4 minuti

Non tutti i libri che si leggono piacciono.
Trovarne qualcuno che non faccia al caso nostro è più che normale: la trama sembrava così avvincente! L’ambientazione ha fatto da ago della bilancia e lo abbiamo preso.

Insomma, il problema è che le aspettative sono state deluse e superare una cocente delusione quando si parla di libri non è facile: e se poi ne leggo un altro altrettanto brutto?

Ebbene: dopo due anni, ho pensato di tornare con due alternative letterarie a libri che non mi sono piaciuti. Così da metterti a disposizione letture intriganti, commoventi e perfino divertenti.

1. Segreti di famiglia e intrecci di trama: La stanza delle farfalle vs. Il seggio vacante

Segreti di famiglia e intrecci di trama: La stanza delle farfalle vs. Il seggio vacante

Tra le letture estive di quest’anno c’era La stanza delle farfalle di Lucinda Riley (Giunti). Un romanzo che da titolo e copertina mi sembrava un fantasy, ma che si è rivelato un romanzo familiare, con intrecci e segreti da svelare.

La verità è che non ho avuto il coraggio di iniziare la saga Le sette sorelle della stessa autrice. Ho preferito metterla alla prova con il suo ultimo romanzo e non è andata come speravo.

La stanza delle farfalle ruota intorno alla vita della famiglia Anderson-Montegue, la narrazione alterna i punti di vista delle vecchie e nuove generazioni, coprendo gli anni dalla fine della Seconda guerra mondiale fino agli inizi del Duemila.

L’autrice sfrutta i flashback per darci nel corso del libro sempre più dettagli su Posy, la protagonista principale, e lanciare indizi sulle tragedie e le problematiche vissute dai suoi figli e parenti.

Ho trovato molto altalenante questa lettura, durante la quale alcune scene sono state descritte con meno cura, quasi di fretta. Come se fossero solo utili a riempire uno spazio o per giustificare una scelta narrativa seguente.

Gestire tanti personaggi non è facile, soprattutto quando si vuole usare un segreto di famiglia come escamotage narrativo.
C’è chi, però, ci riesce con grande maestria, per esempio J.K. Rowling con Il seggio vacante.

Il seggio vacante inizia con la morte di un uomo apprezzato dalla comunità, un evento che segna la vita di famiglia tanto quanto quella di coloro che lo conoscevano.

J.K. Rowling si muove tra i muri delle case, svela i segreti più terribili e ci mostra personaggi di spessore, tutti resi reali attraverso pregi e difetti.

Ho davvero amato le sue descrizioni, le ambientazioni inglesi e la sua capacità di gestire punti di vista così differenti tra loro.
Penso si tratti di uno dei romanzi più belli che abbia letto, che rileggo volentieri e al solo pensare alle vicende mi viene la pelle d’oca tanto l’ho trovato emozionante.

Da questo romanzo è stata anche tratta una mini serie britannica: l’ho vista con la mia famiglia e tutti ne siamo rimasta catturati e colpiti. Ho apprezzato molto la trasposizione e il cast è stato davvero eccezionale. Quindi se hai l’occasione guardala, non te ne pentirai 😉

2. Indipendenza, ironia e famiglia: Figlie sagge vs. Giulia 1300 e altri miracoli

Indipendenza, ironia e famiglia: Figlie sagge vs. Giulia 1300 e altri miracoli

Fare ridere attraverso un romanzo non è cosa facile, soprattutto riuscirci senza cadere nella “volgarità a tutti i costi”.
Inoltre, un conto è scrivere una scena divertente, un altro presentare un intero romanzo carico di ironia.

Ogni tanto sento il forte bisogno di questi romanzi, ed è con questo spirito che al Salone del libro di Torino ho preso Figlie sagge di Angela Carter.
Un romanzo che deve avermi delusa parecchio, perché non faccio altro che parlarne!

In realtà, più che delusione verso la storia in sé, mi sembra proprio di non averlo capito, come se si fosse trattato di un romanzo fuori dalla mia portata.
Deve essermi sfuggita l’ironia inglese dell’autrice e questo ha rovinato la lettura in più capitoli.
In ogni caso, la recensione completa la trovate sul canale Quattrocchi di IGTV.

Ora, però, l’abbinamento.

Figlie sagge ruota intorno alla storia di due sorelle gemelle, una commedia degli equivoci che parla di famiglia in modo non convenzionale e di desiderio di indipendenza.
Tutto questo lo si trova in Giulia 1300 e altri miracoli di Fabio Bartolomei, e dall’ironia inglese si passa a quella italiana.

Fabio Bartolomei mi aveva conquistata qualche anno fa con il suo We are family – che, a proposito, sarebbe altrettanto perfetto per l’accoppiata – e così ho colto l’occasione per leggere qualcos’altro di suo.

Con Giulia 1300 e altri miracoli ho rinnovato il mio apprezzamento: la storia ruota intorno a tre uomini con il sogno di mettersi in proprio e aprire un casale con ristorante e camere per gli ospiti. Un luogo accogliente in cui la gente desidera ritornare.

Questi tre uomini, che nemmeno si conoscono, finiscono per mettersi in affari e avere problemi con la mafia.
Sì, hai letto bene: mafia.

Un romanzo di crescita, che racconta la nostra Italia nel bene e nel male, passando per temi complessi come il razzismo, l’amicizia e la paura di non essere all’altezza.
Non ringrazierò mai abbastanza Bartolomei per avere scritto una storia così vivida, anche grazie all’ironia e alla simpatia di alcuni momenti.

Uno degli aspetti che più ho apprezzato di questo romanzo è la quasi mancanza del contesto geografico.
L’autore lascia degli indizi sul luogo in cui la vicenda avviene, per esempio attraverso la cadenza con cui si esprimono i personaggi o tramite l’annuncio del TG che nomina un paese vicino.
Nonostante questo, per la maggior parte del tempo mi sono sentita semplicemente a casa, in Italia.

Il casale da ristrutturare, i campi che lo circondano, le macchine lungo la tangenziale, il pregiudizio nei confronti delle persone di colore: sono tutti elementi che fanno parte anche della mia storia, e che dimostra che non importa dove stia accadendo tutto questo.
Perché, come si suol dire “tutto il mondo è paese”, e i problemi che si riscontrano da una parte sono quelli che si trovano anche dall’altra. E in entrambi i casi vanno risolti.

Allora, che ne pensi?
Hai letto qualcuno di questi libri? Hai da consigliarmi altre alternative?

Ti ricordo che puoi farlo qui nei commenti o tramite i social segnando i titoli nella Quattrocchi Reading Challenge e taggandoci 🤓
Eccetto il libro della Rowling, sono tutte letture che ho fatto quest’anno, quindi se vuoi dare una sbirciata alla mia challenge, trovi tutto nelle storie in evidenza su Instagram 😉

 

 

 

 

 

 

Qual è il tuo punto di vista?