Ho passeggiato nella Bologna del 1250

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Noi Quattrocchi non ci facciamo mancare proprio niente, infatti oggi parliamo di viaggi nel tempo! Potete farne esperienza anche voi, a Bologna, presso il Museo della Realtà Virtuale in Via Zamboni 7. Là si trova la sede della Macchina del Tempo.

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Promossa dalla startup innovativa ITIMERE grazie all’azione dei cofondatori Massimo Sinigaglia e Silvia Tugnoli, la Macchina del Tempo di Bologna è un’esperienza di realtà virtuale a 360° che permette al visitatore di immergersi negli ambienti del passato della città.

La parola d’ordine è senza dubbio attendibilità, non solo dal punto di vista storico ma anche architettonico e toponomastico, cosicché ogni scenario è ricostruito con dettagli accurati, frutto di approfondite ricerche sulle fonti e pareri di esperti. Non è un caso, infatti, che uno dei principali partner del progetto sia La Festa Internazionale della Storia, la grande manifestazione che ogni anno dal 2003 rende Bologna “capitale della Storia”, attraverso l’organizzazione di eventi tematici che richiamano il pubblico di tutta l’Europa.

È proprio questo passato che incontra il futuro e si esprime attraverso di esso, grazie all’applicazione di tecnologie all’avanguardia, alla ricerca della migliore resa visuale possibile: attualmente, sono utilizzati i visori ACER, insieme ad appositi controller che direzionano i movimenti nella scena e permettono compiere azioni.

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Ho viaggiato con la Macchina del Tempo due volte, la prima nel Novembre 2017, quando era ospite presso il Museo della Storia di Bologna di Genus Bononiae a Palazzo Pepoli, e la seconda la settimana scorsa nella sua sede di Via Zamboni; tutte e due le volte ho visitato la Bologna del 1250 e ho potuto constatare con grande piacere che, in un periodo così breve, l’esperienza è molto migliorata, sopratutto per quanto riguarda la full immersion e l’interattività che permette di immedesimarsi totalmente nell’ambiente.

Ho trovato personaggi con cui interagire che mi hanno raccontato curiosità sulla vita quotidiana nel Medioevo ed ho attraversato in piena libertà il percorso di strade e vicoli che va da Piazza Santo Stefano alle due torri e risale lungo Strada Maggiore (per chi conosce la città: Corte Isolani è irriconoscibile!), tutto ciò in quattro diversi momenti: in pieno giorno, sotto la pioggia, al tramonto volando sopra la città e di notte con una torcia in mano per illuminarmi la strada.

Bologna

I percorsi disponibili sono quello relativo alla Bologna Medievale e quello lungo il Canale del Reno nel Settecento, ma la continua implementazione porterà nell’Autunno 2018 il primo viaggio fuori dalla città, all’interno della tomba di Tutankhamon. Nei prossimi giorni, invece, sarà possibile partecipare ad una sorta di caccia al tesoro, che sfiderà i visitatori a riconoscere alcuni oggetti contemporanei inseriti nei percorsi del passato.

Tra tutti gli usi positivi che si possono fare di una tecnologia che si sviluppa in modo inarrestabile, l’affiancamento di quest’ultima allo studio della storia e dell’arte è uno dei miei preferiti: quando il museo, che è la sede della nostra memoria e delle nostre radici, scopre nuovi modi per comunicare e raccontare al pubblico.

 

…Ah, dimenticavo! Adesso, è possibile portare via con sé una foto del viaggio nel tempo, come souvenir!

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Arianna in Piazza Santo Stefano nel 1250 d.C.

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