Neon Genesis Evangelion: la rinascita di un fenomeno pop

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Ti ricordi, Quattrocchi, quando attendavamo il martedì sera per guardare Anime Night, lo storico programma di MTV che trasmetteva il meglio dell’animazione giapponese?

Neon Genesis Evangelion era, assieme a Ranma ½Death Note e Nana, uno dei titoli di punta del programma.

Approdato sugli schermi italiani nel 2001, Neon Genesis Evangelion, ideato nel 1995 da Hideaki Anno, è ancora oggi un pilastro della cultura pop mondiale.

I personaggi iconici e una trama avvincente e innovativa l’hanno resa una delle serie animate più acclamate al volgere negli anni Duemila.

Angeli, Eva e un mondo in pericolo

Angeli, Eva e un mondo in pericolo
Via: Wallpaper Abyss

Nell’estate del 2015 il terzo Angelo attacca Neo Tokyo-3.
Solo poche ore prima, il quattordicenne Shinji Ikari scopre di essere il Third Children, il terzo pilota qualificato a guidare gli Evangelion, unità robotiche senzienti.

Erano passati quindici anni dal Second Impact, l’evento che ha decimato la popolazione mondiale e alterato gli equilibri climatici dell’intero globo.

La causa di tale catastrofe è da imputare all’uomo: il 13 settembre 2000, in Antartide, un gruppo di scienziati ha condotto una serie di esperimenti su Adam, il primo Angelo, caduto sul pianeta Terra millenni prima, ora ridotto allo stato embrionale.
Lo scopo era quello di attuare il Progetto per il perfezionamento dell’uomo, un progetto atto a far evolvere artificialmente l’umanità in un solo essere supremo, unico e perfetto.

Entrato a far parte della Nerv, un’agenzia militare il cui scopo è scongiurare gli attacchi degli Angeli e prevenire il verificarsi del Third Impact, Shinji Ikari diviene il pilota dell’Eva-01.
In questa guerra tecnologica, guidato dal maggiore Misato Katsuragi e dal comandante supremo, nonché suo padre, Gendo Ikari, Shinji affianca Rei Ayanami e Asuka Soryu Langley.

Nel corso dei ventisei episodi di cui Neon Genesis Evangelion si compone, i tre Children combattono, annientando uno dopo l’altro, i sedici Angeli che sembrano attaccare il pianeta senza una reale motivazione.

L’arrivo di un nuovo pilota, Kaworu Nagisa, sarà un elemento decisivo per le sorti della Terra: Kaworu, in realtà, è Tabris, il diciassettesimo e ultimo Angelo. Il suo scopo è quello di ricongiungersi ad Adam e dare luogo al Third Impact.

Il finale criptico della serie, tuttavia, lasciò i fan delusi: il venticinquesimo e ventiseiesimo episodio, che seguirono all’uccisione dell’ultimo Angelo, sono caratterizzati dal susseguirsi di monologhi interiori condotti dai vari personaggi, senza, però, risolvere l’intreccio degli eventi.
Per questo motivo, nel 1997, Hideaki Anno realizzò il lungometraggio Neon Genesis Evangelion: Death & Rebirth, riscrivendo completamente gli ultimi due episodi.

In questo nuovo finale, dopo la morte del diciassettesimo Angelo, la Seele, misteriosa organizzazione che pilota la Nerv, tenta di avviare il Progetto per il perfezionamento dell’uomo.

Contemporaneamente a l’ultima epica battaglia condotta da Asuka contro le forze della Seele, Gendo Ikari, nella cui mano destra – in un momento non ben preciso della narrazione – si è fatto impiantare l’embrione di Adam, tenta di fondersi con Rei. La ragazza, tuttavia, si unisce all’Angelo Lilith, custodito nelle profondità della base della Nerv, dando così inizio al Third Impact.

Shinji, a bordo del suo Eva-01, diventa parte dell’essere unico e perfetto, ma a lui spetta la decisione finale: portare a conclusione il Third Impact oppure annullarlo e tornare a vivere in un mondo in cui ogni essere umano costituisce un’entità a sé stante?

L’esotismo delle credenze ebraico-cristiane

L’esotismo delle credenze ebraico-cristiane
Via: Distopia

Quello di Neon Genesis Evangelion è un mondo post-apocalittico in cui alla lotta per la salvezza della Terra si intrecciano numerosi elementi provenienti dalla tradizione religiosa ebraico-cristiana.

Per gli spettatori nipponici, questi elementi esotici provenienti da Ponente sono un fattore assolutamente originale all’interno di un anime che affronta un tema in voga fin dagli anni Ottanta: l’imminente distruzione della civiltà per opera di esseri extraterrestri che possono essere fermati solo con l’ausilio delle tecnologie più avanzate.

Gli Angeli sono dispositivi di sicurezza inviati sulla Terra dalla Prima razza ancestrale con lo scopo di attivarsi nel momento in cui l’umanità avrebbe dato inizio al Progetto di perfezionamento dell’uomo.

Adam, rappresentato come un essere antropomorfo luminoso, è il progenitore di tutti gli Angeli, mentre Lilith della razza umana.
Nella cabala ebraica si narra che Lilith, prima donna creata a immagine e somiglianza di Dio, fu la prima moglie di Adamo e che dalla loro unione nacquero demoni e spiriti.

L’Angelo Lilith, prigioniero nel quartier generale della Nerv, ricorda la figura del Cristo: come il Figlio di Dio è inchiodato a una croce. Sul volto porta una maschera con sette occhi, la quale non solo rimanda alla descrizione di Yahweh contenuta nell’Antico Testamento, ma conferisce alla creatura ultraterrena un’espressione sofferente, quasi compassionevole, come quella del Cristo crocefisso.
La Lancia di Longino, l’alabarda con cui Gesù venne ucciso, è conficcata nel costato dell’Angelo e ne contiene i poteri.

Eppure, tutti noi conosciamo un’altra versione della creazione, quella che pone la donna in una posizione subalterna rispetto all’uomo, quella che ci racconta di Eva che venne creata da una costola di Adamo per sopperire alla sua solitudine.

E così gli Evangelion – come il nome suggerisce – sono nati da una “costola” di Adam.
Gli Evangelion sono creature biologiche, dotate di una propria volontà, violente e dannatamente forti che spesso si ribellano alla volontà dei piloti.

Le condizioni degli Evangelion e la gestione delle loro manovre sono monitorate da tre super computer, i Magi.
Se nel Nuovo Testamento, Caspare, Melchiorre e Baldassare portano in dono oro, incenso e mirra a Gesù bambino, in Neon Genesis Evangelion, i tre saggi rappresentano tre diversi aspetti della personalità della loro creatrice, Naoko Akagi, ovvero quelli di donna, di madre e di scienziata.

Uno dei personaggi femminili più amati e controversi dell’anime è Rei Ayanami, alla cui esistenza è collegato il Guf.
Il Guf, secondo il misticismo ebraico, è una sala in cui risiedono le anime in attesa di ricevere un corpo. Tuttavia, il numero di anime presenti nel Guf è limitato e quando essere si esauriranno, nascerà il primo essere umano sprovvisto di anima, segno dell’imminente fine del mondo.

Rei Ayanami, essere creato in laboratorio da Gendo Ikari sulla base della sua defunta moglie, è priva di un proprio spirito poiché in lei è stata impiantata l’anima di Lilith. Realizzati in serie, i cloni di Rei Ayanami, in attesa di essere attivati, nuotano in sospensione in una camera di vetro che rimanda al Guf ebraico.

Se ti affascina il tema della religione negli anime, ti invito a leggere l’articolo di Francesca.

Tre Children, tre quadri psicologici

Tre Children, tre quadri psicologici
Via: fanpop

Il successo di un’anime come Neon Genesis Evangelion e le sensazioni di alienazione e di estraniamento prodotte nello spettatore sono da imputare, oltre all’ingarbugliato intreccio degli eventi, anche alla complessità psicologica dei protagonisti.

Shinji altro non è che un hikikomori, un adolescente che soffre per la scomparsa della madre – fattore imprescindibile per diventare pilota di un Evangelion – e per la presenza nella propria vita di una figura paterna autoritaria, severa e incapace di amare.
Pauroso, incapace di prendere decisioni e costantemente alla ricerca dell’approvazione altrui, alla fine, grazie al desiderio di continuare a vivere e permettere ai suoi amici e compagni di esistere, si risolleverà da questa sua condizione.

Asuka, invece, è dipinta come la classica ragazza esuberante, energica e intraprendente. Orgogliosa di essere il pilota dell’Eva-02, nasconde un lato fragile riconducibile alla malattia mentale e al suicidio della madre.
Asuka soffre di una sorte di complesso di inferiorità che si palesa nei confronti di Shinji e Rei: non è in grado di accettare l’aiuto degli altri piloti e non tollera il fatto che possano essere migliori di lei.
Questo lato del suo essere, nel corso della serie, la porterà a un isolamento totale e all’incapacità di governare il proprio Evangelion.

Rei è il personaggio più enigmatico dell’intero show. Schiva, taciturna e malinconica, obbedisce senza protesta alcuna agli ordini che le vengono imposti. Non teme la morte, anzi, la morte sembra essere l’unica prova tangibile della sua esistenza.
Questa sua inespressività è dovuta alla sua origine sintetica: la mancanza di un’anima e la consapevolezza di essere rimpiazzabile in qualunque momento da un suo clone le rendono pressoché impossibile manifestare i sentimenti che prova.
Malgrado questo, imparerà a piangere.

 

Dopo il discutibile nuovo adattamento che Netflix ha rilasciato lo scorso 21 giugno, sono arrivato alla conclusione che la Prima razza ancestrale esista e che, ogni tanto, ci protegga dall’alto.

Altrimenti, non si spiegherebbe il motivo per cui la piattaforma di streaming abbia deciso di eliminare il nuovo e pessimo doppiaggio italiano.

Gli Angeli che diventano Apostoli? Lo stato di furia? Frasi surreali come “rispetto a questi sacchi di patate è come la Luna e la lana, solo paragonarli è ingiustificabile verso di lui”? No, grazie.

 

Qual è il tuo punto di vista?