Il nostro lato oscuro si chiama Venom

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Il film Venom ha proprio fatto parlare di sé, soprattutto con l’ottima trovata di una colonna sonora firmata Eminem, e se siete stati al cinema a vederlo, probabilmente siete rimasti sorpresi da come il personaggio del simbionte nero più famoso dei fumetti è stato modificato e, la sua storia, adattata ai nostri tempi.

Ma partiamo dall’inizio. La trama che è stara ripresa per il grande schermo è quella della serie Venom lethal protector, uscita da Febbraio a Luglio 1993, in cui Venom si allea con Spiderman per combattere la Life Corp. e la squadra di simbionti malvagi che ha creato. Ovviamente, sono stati operati grossi tagli nell’adattamento: gli altri simbionti, a parte Riot, appaiono appena, Spiderman è eliminato e, almeno per ora, Venom ha un suo film (e, se avete visto le canoniche scene della Marvel dopo i titoli di coda, anche un suo seguito!).

Questi cambiamenti hanno portato ad un diverso sviluppo del personaggio, che entrambe noi Quattrocchi abbiamo molto apprezzato.

Francesca: se l’uomo gioca a fare Dio

Francesca: se l'uomo gioca a fare Dio

Se ci seguite anche sui social, sapete che Francesca ha anticipato questo articolo condividendo le sue considerazioni a caldo in una mini-recensione:

Sono appena tornata dal cinema, e devo dire che Venom mi è proprio piaciuto!
Un film dai toni cupi, che mette in primo piano i disagi del singolo, incastrato in una società malsana e nella quale fatica a trovare il suo posto.
Eddie Brock è un uomo in cui è più facile riconoscersi. La sua vita è andata a rotoli nel momento in cui ha “deciso di fare la cosa giusta” nel modo sbagliato.
Una scelta che lo ha portato a contatto con Venom, il soggetto alieno che finirà per completarlo. Rispetto ai film degli X-men, dove l’essere umano nasce con capacità particolari, in Venom vediamo un uomo normale entrare in contatto con abilità che non può gestire. Ma viene anche sottolineata l’impotenza del simbionte nel momento in cui venisse a mancare il corpo ospite. Arriva forte e chiaro il messaggio: la scienza è dannosa nel momento in cui l’uomo la rende tale.
Molto azzeccato il discorso del villain, Drake, che cita la Bibbia e il sacrificio di Isacco. Troppo spesso l’uomo ha voluto giocare a fare Dio.
Insomma, Venom è l’antieroe capace di sarcasmo che nei cartoon e nei primi Spiderman non era saltato fuori. Un personaggio da apprezzare per la sua forza di volontà e la capacità di migliorarsi.

Arianna: scoprire il nostro lato nascosto

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A tutto quanto già detto da Francesca, aggiungo che ho trovato molto interessante il modo in cui hanno deciso di sviluppare il rapporto tra Eddie e Venom, che si articola in tre fasi ben precise.

L’inizio è un vero conflitto, Venom considera Eddie soltanto un veicolo, un mezzo per raggiungere i suoi scopi, mentre Eddie considera Venom un parassita, una malattia di cui liberarsi il prima possibile. Buona parte delle gag comiche si concentrano in questo punto in cui i due non sanno gestire la loro coesistenza, risultano goffi, si cacciano nei guai perché non vanno d’accordo e ne escono per il rotto della cuffia.

Più si va avanti e più i due prendono confidenza; a questo punto, la loro connessione cambia e Venom, probabilmente giustificato dal fatto che ha preso possesso del cervello di Eddie, comincia a diventare quel lato oscuro e potente dell’essere umano che la società, le nostre paure, l’abitudine, ci fanno reprimere: scalare palazzi, fare acrobazie mozzafiato con la moto in centro città, battersi contro uomini armati o addirittura contro un altro simbionte, sono solo alcune delle cose che Eddie e Venom riescono a fare insieme quando l’uomo dà libero sfogo al simbionte. Ovviamente, questo genere di violenza repressa può avere soltanto due esiti, ovvero può essere incanalata verso scopi positivi (come Eddie con Venom), o esplode e si autodistrugge (come Riot e Drake).

Eppure, il momento di vera fusione non si manifesta se non sul finale, quando i due hanno finalmente trovato un equilibrio e agiscono insieme, ed ecco cosa sta a significare la battuta conclusiva: “Noi siamo Venom“.

Insieme a tutto questo, avviene anche il mutamento del carattere del simbionte, che si affeziona alla Terra grazie a Eddie e ne diventa, appunto, il letale protettore. Forse l’unica nota negativa è che mentre nei fumetti questo cambiamento avviene attraverso molte più sfumature e numerosissime vicissitudini, compresso nei tempi cinematografici mi è sembrato troppo repentino e ne ha perso un po’ in verosimiglianza…

In conclusione, con i toni a tratti oscuri a tratti ironici di un film di supereroi che riesce ad affrancarsi con la sua originalità dalla stirpe di cinecomics a cui appartiene, Venom ci insegna a fare amicizia con la parte più conflittuale di noi, per completarci e diventare veramente gli eroi di noi stessi.

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