My Friend Tertius: essere un gibbone durante la Seconda Guerra Mondiale

My Friend Tertius: essere un gibbone durante la Seconda Guerra Mondiale

Tempo di lettura 3 minuti

Per la voce a book set in a country that fascinates you della Popsugar Reading Challenge, mi sorprendo a leggere un libro per bambini: My Friend Tertius scritto da Corinne Fenton ed illustrato da Owen Swan.

Siamo ad Hong Kong, nel 1941. Arthur Cooper, narratore e personaggio, lavora per l’intelligence inglese durante la Seconda Guerra Mondiale e ha il compito di decodificare e monitorare le trasmissioni dell’aeronautica giapponese. Non si tratta di una storia di spionaggio, poiché il vero protagonista della storia è Tertius, un cucciolo di gibbone che Arthur acquista in un mercatino di strada spiegando che, a differenza di quanto accade in Occidente, là non è così insolito tenere come compagno domestico un animale selvatico.

La storia si sviluppa conseguentemente agli eventi della guerra e, oltre che riguardare le marachelle di Tertius, narra le peripezie del padrone per portarlo con sé a Melbourne nonostante sia illegale.

gibbon

 

Il racconto di un viaggio

tertius

La prima cosa che mi ha colpito di questo libro è l’ambientazione esotica, sviluppata in maniera dettagliata ed avvincente dalla narrazione facile da capire anche per chi non parla perfettamente inglese (ah, già, dimenticavo: il libro non è tradotto in italiano!) e contestualizzata dalle illustrazioni con l’alternanza di toni pacati e ombreggiature forti della tecnica mista.

Oltre a ciò, è interessante seguire tutte le tappe toccate dai due personaggi, le quali delineano il contesto storico della guerra come veniva vissuta in prima persona da chi vi era coinvolto: Singapore, che sembra un imperturbabile altro mondo, poi il viaggio via nave fino a Fremantle, il treno attraverso Kalgoorlie e Adelaide e, in fine, Melbourne. L’intera storia è carica di suspense, soprattutto nei momenti in cui Arthur e Tertius attraversano controlli doganali o, peggio ancora, durante i bombardamenti aerei.

Un libro sincero

Tertius

Ecco un punto focale di My friend Tertius, ovvero che non si tratta di un libro dall’atmosfera spensierata, come ci si aspetterebbe guardando la scimmietta appesa ai rami sulla copertina.

Il cielo scuro, le sagome nere degli aerei, il fuoco che divampa, il racconto di persone terrorizzate che urlano e corrono per le strade, tutto questo è presentato ai bambini senza violenza, ma con grande sincerità e, spesso, i personaggi protagonisti fumano e bevono; insomma, il contesto storico non è edulcorato, ma piuttosto spiegato con accuratezza.

Sorpresa: è una storia vera

tertiusLo ammetto, questo è stato un colpo di scena anche per me: Arthur Cooper è esistito davvero e così anche Tertius.

L’autrice è venuta a conoscenza della storia dei due allo zoo di Melbourne e ne è rimasta talmente colpita che ha condotto ricerche per la bellezza di dieci anni prima di pubblicare il libro.

Ancora di più, dunque, è stato per me un piacere scoprire la storia della loro amicizia, così forte da superare orrori di un periodo all’insegna dell’odio come quegli anni fino al 1945.

0 commenti

  1. Thank you for posting such lovely words on My Friend Tertius, a book which is very close to my heart. The research was so challenging that many times I almost gave up, but I just couldn’t let either Tertius or Arthur Cooper go. I’m so glad you enjoyed the book. Best wishes, Corinne

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