Natale in giallo con Hercule Poirot

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Il Natale si avvicina, forse la mia festa preferita su tutte: regali, festeggiamenti e soprattutto abbuffate! Insomma, una gradita pausa dalla frenesia quotidiana, di cui approfittare per dedicarsi un po’ a noi e ai nostri cari.

Per quanto mi riguarda, il Natale è anche un modo per dedicare più tempo alla lettura, una passione che il lavoro mi costringe a trascurare sempre di più. Ma io non cedo terreno!
Quest’anno mi sono dedicato soprattutto alla narrativa, ma in vista delle feste ho preferito tornare sul mio genere preferito, forse meno impegnativo ma che mi ha dato sempre grandi soddisfazioni: il giallo.

Per unire l’utile al dilettevole, allora, ho cercato un romanzo che potesse coniugare qualcosa di apparentemente inconciliabile: lo spirito del Natale con un sanguinoso omicidio!
Insomma, perché pensare a un classico gioioso Natale, quando posso avere un Natale in giallo?

Purtroppo o per fortuna, non sono l’unica persona al mondo ad avere gusti grotteschi, anzi c’è una scrittrice di prim’ordine che deve avere avuto la mia stessa pensata!
Mi riferisco ad Agata Christie, e il romanzo di cui voglio parlarti è Il Natale di Poirot.

Titolo originale “Hercule Poirot’s Christmas”, è il diciassettesimo romanzo che la scrittrice dedica al detective belga di sua creazione. È stato pubblicato in Italia nel 1940, ma ti garantisco che porta molto bene i suoi anni!

Il detective Poirot

Kenneth Branagh interpreta il detective Poirot

Non credo sia possibile recensire un romanzo di Poirot senza parlare del suo protagonista, nato dalla geniale penna di Agata Christie. Forse lo conosci già, ma se così non fosse mi sento in dovere di porre rimedio!

Hercule Poirot.
Questo ometto baffuto, geniale ma un po’ spocchioso è una delle ragioni per le quali l’autrice inglese è considerata una delle colonne portanti del genere giallo, al fianco di Arthur Conan Doyle e del protagonista dei suoi libri, il detective Sherlock Holmes.

C’è qualche somiglianza tra Holmes e Poirot: entrambi sono detective geniali, che prestano il proprio talento per assistere la polizia nei casi di omicidio considerati irrisolvibili.

Ma ci sono anche tante differenze!

Sherlock Holmes è un personaggio singolare per gli standard della sua epoca. Hercule Poirot, invece, sembra proprio il tipico esponente della società ottocentesca: cortese in modo impeccabile, sempre curato e armato di un sarcasmo che sa celare bene dietro alle formalità.

A volte sembra quasi uno stereotipo, ma è proprio questa la trovata della Christie: lei scherza con Poirot, ma anche su di lui e sulle sue piccole manie perfezioniste!
Per esempio, è celebre l’enorme opinione che Poirot ha dei suoi proverbiali baffi, senza pari in tutta Europa!

Insomma, Poirot sa fare ridere il suo lettore, per poi tenerlo incollato alle pagine mentre procede alla soluzione dell’ultimo caso impossibile.

La trama di un Natale in giallo

Natale in giallo con Poirot

Dopo la doverosa presentazione del suo protagonista, vengo alla trama vera e propria del romanzo.

Simon Lee è un vecchio malato che si è arricchito in Sudamerica. Ha avuto cinque figli: Alfred, rimasto con il padre a gestire i beni di famiglia; George, l’avaro politicante; Harry, il figlio ribelle in giro per il mondo; David, forse l’unica persona di buon cuore che non ha mai perdonato il padre per la morte della madre; e infine Jennifer, fuggita in Spagna per amore.

Nonostante sia sempre stato un padre dispotico, Simon decide di riunire tutti i figli e nipoti che non vede da anni.
Un’idea che causa malumore a molti parenti, ma alla fine tutti si presentano alla vigilia di Natale: Harry il “figlio prodigo”; David con la moglie Hilda; la nipote spagnola Pilar (Jennifer è morta un anno prima); George e la moglie Magdalene. C’è perfino un ospite inatteso: Stephen Farr, il figlio del suo vecchio socio in affari.

Questi sono i protagonisti di una tragedia preannunciata: quella che dovrebbe essere una bella riunione di famiglia si trasforma in un intreccio di odi e rancori, dove i vari personaggi litigano fra loro, aizzati da Simon che li considera delle nullità.

Tutto questo culmina con la morte violenta del padrone di casa, tanto attesa quanto inspiegabile: è il classico omicidio a porta chiusa. Toccherà a Poirot fare luce sul mistero, anche a costo di immergersi fino in fondo nei complotti di casa Lee. Infatti, non c’è un solo figlio o nipote del dispotico patriarca che non avrebbe desiderato ucciderlo.
Ma chi ha avuto il coraggio di realizzare il suo proposito?

I punti di forza di un Natale in giallo scritto dalla Christie

Rivelare il finale della storia sarebbe un vero crimine, ma posso lasciarti le mie impressioni su questo romanzo.
A mio parere, i romanzi di Agatha Christie hanno due grandi punti di forza.

1. I personaggi

Poirot è una garanzia, ma l’autrice non dimentica mai di caratterizzare anche gli altri protagonisti dei suoi gialli e questo credo sia uno degli esempi più lampanti, perché il mistero si snoda proprio attraverso i conflitti e le paranoie di ciascun membro della famiglia Lee.
Anzi, in un certo senso si può dire che il lettore è Poirot, mentre i veri protagonisti sono i sospettati, da analizzare da cima a fondo per cercare di capire chi sia il colpevole.
E qui vengo al secondo pregio della Christie scrittrice, per la quale la ritengo la più abile nel suo genere.

2. Effetto sorpresa garantito

Nella maggior parte dei romanzi gialli, il lettore ha modo di seguire i momenti salienti delle indagini ma spesso uno o più elementi gli vengono nascosti. Questo viene fatto per garantire che il finale abbia il tanto desiderato effetto sorpresa.

È giusto che sia così: salvo casi particolari, un giallo che riveli l’identità dell’assassino a metà del libro lascerebbe ben poche motivazioni per proseguire nella lettura.
Agatha Christie lo sa bene e non manca mai di stupire il lettore con le geniali intuizioni di Poirot. Ma, a differenza di tanti suoi colleghi, la sua bravura sta nel riuscire a garantire l’effetto sorpresa senza nascondere alcun indizio al lettore.
Quando leggo un romanzo di Sherlock Holmes, quasi sempre il grande detective si avvale di indizi che ha ottenuto “lontano dai riflettori”, per così dire. In questo modo lui riesce a ricostruire la verità, ma io non ne ho mai avuto la possibilità.
Al contrario, Poirot mette in fila gli stessi elementi che anche io, lettore, ho avuto a disposizione fin dalla prima pagina del romanzo.
Questo modus operandi richiede una notevole abilità, perché la Christie non solo crea una trama con colpo di scena finale, ma deve costruirla in modo che il lettore non possa giungere alla soluzione, perfino con tutti gli indizi a disposizione!
Infine, un tratto di Agata Christie da non trascurare è la sua abitudine nel ribaltare la realtà, svelando le ipocrisie di quella che dovrebbe essere la società “bene”. Anche sotto questo aspetto, Il Natale di Poirot ne è un eccellente esempio.

Memorabile, e famoso, il commento di Poirot sul Natale a casa Lee:

“A Natale predomina uno spirito di buona volontà. Come dite voi, è una cosa d’obbligo. Si appianano le liti, le persone che non vanno d’accordo acconsentono a fare la pace ancora una volta, anche se solo temporaneamente… in queste condizioni, anche voi, amico mio, dovete ammettere che tutto questo provoca una grande tensione. Persone che ‘non provano niente’ l’una per l’altra, si sforzano di ‘mostrarsi piene di affetto’… A Natale per me c’è solo una grande “ipocrisia”, un’ipocrisia onorevole, un’ipocrisia pour le bon motif, c’est entendu, ma comunque ipocrisia … Sono io ad affermare che in certe condizioni, quali lo sforzo psichico o un malaise, un malessere fisico, è molto probabile che piccole antipatie o disaccordi, che prima erano cose da poco, possano all’improvviso assumere un carattere molto più serio. Il fingersi più premuroso, più indulgente, più gentile e nobile di quanto si sia in realtà, prima o poi finisce col far sì che la persona si comporti in modo più indisponente, più antipatico e, in definitiva, più aggressivo di quanto essa sia veramente. Se sbarrate il flusso del comportamento naturale, prima o poi, mon ami, la diga crollerà provocando un cataclisma.”

Con questo, spero di averti incuriosito quanto basta per dedicarti alla lettura di questo romanzo e, perché no, aggiungerlo alla lista dei possibili regali!

Qual è il tuo punto di vista?