Buongiorno quattrocchi! Per il World Press Freedom Day, che nel caso non lo sappiate cade proprio oggi, abbiamo pensato di confrontarci con Carta Bianca Publishing, una piccola società di gran carattere gestita da Paola Arosio e Diego Meozzi.
Giornalisti che oggi si occupano di editoria elettronica, web design e sviluppo di App e che tra i partner commerciali vantano LaFeltrinelli, StreetLib, Kobo e Amazon, per citarne solo alcuni.
Com’è imbarcarsi in questa nuova avventura?
Diego Meozzi: «All’inizio non è facile, ma nemmeno dopo lo diventa (ride). Da un punto di vista monetario bisogna mettere in conto che economicamente non si avrà un ritorno elevato. I tempi di produzione, poi, non garantiscono ritorni interessanti: le cose più complicate costano in denaro e tempo».
Qual è l’aspetto da non sottovalutare?
Paola Arosio: «È necessario cercare di sfruttare nel miglior modo possibile il prodotto, a partire dall’indagine marketing. Lo sviluppo fisico va di pari passo con la ricerca e non bisogna scordarsi che il passaparola è fondamentale nel digitale».
Cosa c’è da sapere oggi sui libri?
P.A.: «Una volta un libro era solo un libro. Ora con le App e gli Ebook questo mondo si è fatto più variegato, forse più confusionario. Non è più un’esperienza esclusivamente visiva, puoi sfruttare gli altri sensi. Questo, per esempio, permette di entrare nelle ambientazioni narrate. È proprio un nuovo modo di leggere».
Quindi non si è smesso di farlo, lo si fa solo in modo diverso?
D.M.: «Diciamo che ci si prova. Negli ultimi anni si è cercato di identificare il nuovo lettore e i nuovi modi di leggere e…».
E? Dai, sono pronta al peggio!
D.M.: «In Italia si legge poco. In particolare negli ultimi sei anni si sono persi 4 milioni di lettori, e parliamo di lettori giovani, tra i 6 e i 24 anni. Si è perfino abbassata l’asticella dei “lettori forti”, che ora leggono in media 12 libri l’anno!».
P.A.: «Non è una gara, ma un buon dato è che leggono più le donne che gli uomini! Anche se dai 75 anni in su veniamo superate (ride)» .
Almeno su questo ci avrei scommesso vincendo qualcosa! Ma lo avete trovato questo “nuovo lettore”?
«Diciamo che ci sono stimoli di lettura diversi. Si legge in rete, si leggono le riviste… L’immagine è diventata un elemento importante, immediato, e la lettura ha finito per svincolarsi dalla sola scrittura. Questo ha comportato la diffusione della categoria del techno-curioso, il lettore che sfrutta i device elettronici tipo eReader o tablet. Ma un gruppo sociale interessante e sempre più presente è il mobile only, che legge solo tramite smartphone!».
A questo punto resta da chiedersi se sia per questo che i nostri telefoni si fanno sempre più grandi…