A quattrocchi con @Cimdrp (aka Irene Facheris)

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Buongiorno quattrocchi!
Ormai avrai capito che sono un’appassionata Disney.
Disney, istruzioni per l’uso è solo il più giovane dei #Cipensoio su tale tema, e non sarà certo l’ultimo.
La Disney è fonte di riflessione per diversi ambiti, in particolare sulla figura femminile spesso protagonista, e il lato femminista presente o meno nelle storie che ci vengono proposte di anno in anno.

Se nei #Cipensoio cerco di dare una risposta alle domande che mi pongo o mi vengono poste, in questa rubrica ho la possibilità di confrontarmi con chi è un vero esperto in materia.
Parlo di Irene Facheris, conosciuta su Youtube come @cimdrp e presidente di Bossy, il cui motto è “beyond stereotypes/oltre gli stereotipi“.

Una vera quattrocchi! Che occhiali indossi? Quando li hai messi per la prima volta?

«Ho dovuto togliermeli per guardare! Sono dei Bensimon. Questa montatura ha un paio d’anni, ma porto gli occhiali da quando ne avevo 5».

Cimdrp è solo il nome del tuo canale, o ti ci identifichi? Nel caso, tra Irene Facheris e Cimdrp quale ti rappresenta di più?

«Ormai mi ci identifico, perché Cimdrp con gli anni è stato un contenitore per tante idee che ancora mi rappresentano. Ma alla fine è solo un nome, decisamente sono Irene Facheris».

Quando si andava alle superiori era normale entrare in internet proteggendosi con un nickname, un nome d’arte. Io ne ho inventati una dozzina, non mi soddisfacevano mai! Per non parlare degli avatar: ci si sbizzarriva con le icone più strampalate. Si può dire che tu abbia mantenuto questa “usanza” con il tuo canale Youtube, ma che ormai sembra stia passando di moda il timore di dare la vera identità via internet? Che ne pensi?

«Bah, quando vedo i troll che mi insultano, guarda caso non hanno mai nome e cognome in bella vista! Tristemente lo schermo del PC protegge ancora oggi, basta vedere tutti i casi di cyberbullismo di cui veniamo a conoscenza (o dei quali siamo protagonisti). Però quando io ho scelto il nick l’ho fatto davvero solo perché era una moda, non perché non volessi far sapere chi fossi. Non vergognandomi delle cose che dico, non mi spiace che vengano collegate al mio vero nome, anzi. Ho pensato spesso di abbandonare “Cimdrp” e usare solo nome e cognome, ma credo che i fan storici la prenderebbero male!»

In pochi caratteri ora si può fare arrivare il proprio pensiero dall’altra parte del mondo e l’anno scorso con un semplice hashtag, #GiveElsaagirlfriend, numerosi fan hanno espresso il desiderio di una storia omosessuale sugli schermi. E non schermi qualunque visto che si tratta di un cartone animato! Che ne pensi? Siamo pronti?

«A quanto pare siamo più pronti ad avere un’eroina lesbica che non un’eroina non interessata alla vita amorosa perché impegnata in altro. Indipendentemente dal sesso del partner, ancora non riusciamo a uscire dalla dinamica “e vissero sempre felici e contenti”. Spaventa l’idea di rompere completamente gli schemi e, per una volta, NON parlare d’amore.»

Va di moda tra gli youtuber scrivere e pubblicare libri. E tu un libro lo hai già pubblicato nel 2011, Hurtingpoets, una raccolta di esperienze ed emozioni personali. Ora, però, in un certo senso, mi aspetto una pubblicazione che riguardi le tue rubriche, come Parità in pillole. Faccio male?

«No, non fai male, anzi. Ci stiamo lavorando. Non posso dire molto, un po’ perché non c’è ancora certezza e un po’ per scaramanzia. Ma spero davvero di poter creare cultura anche utilizzando un mezzo che adoro, come la scrittura.»

Nel panorama italiano ci sono artist* (in campo musicale, televisivo, letterario etc…) che definiresti femminist*? Capaci con le loro creazioni di trasmettere un messaggio di uguaglianza e parità?

«Il primo che mi viene in mente è Enrico Mentana. Vorrei un mini Enrichino sul comodino ogni giorno, pronto a condividere la sua intelligenza con me. Nel campo della scrittura, sicuramente Giorgia Vezzoli, Lorenzo Gasparrini, Michela Murgia e Michela Marzano. Nella musica c’è Mc Nill.»

Ah, poi la cosa degli asterischi me la devi spiegare bene. La nostra lingua è maschilista, lo si sa. Basta un soggetto maschile nel gruppo che tutto viene declinato di conseguenza, ma facciamo bene a rinnegarla così?

«L’asterisco non rinnega, manda un messaggio. “Qualcun* di voi è mai stat* violentat*?” dice una cosa precisa: non sto dando per scontato che le uniche persone violentate siano donne. Ad esempio. Poi c’è chi ne abusa, ma come in tutto!»

Seguendo il tuo canale sembra proprio che siano finalmente finiti i #lunedidimmerda. È veramente così? O semplicemente si è trattato di fare una scelta, stabilendo nuove priorità per te, il canale, Bossy?

«I #lunedìdimmerda sono stati dei video divertenti che però hanno smesso di rispecchiare me e la piega che volevo prendesse il canale, quindi ho deciso di dare alla rubrica una fine dignitosa, per concentrarmi su altre tipologie di video, come i Cimdrp Consiglia o le Equality Review.»

Un’ultima domanda… Dici che ora verrai ricordata per avere distrutto anche Cinquanta sfumature di nero?

«Naaah, spero nel frattempo di aver detto un numero sufficiente di cose per venire ricordata per qualcosa».

 


Conoscevi già Bossy? C’è qualcuno che vorreste vedere intervistato? Fatecelo sapere qua sotto in un commento oppure sulle pagine Facebook, Twitter o Instagram!

Un commento

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