Omicidio, Pentothal, Artemisia Gentileschi, cittadinanza.
Cosa hanno in comune questi argomenti che sembrano lontani anni luce tra loro?
Sono stati tutti trattati alla presentazione di Marilù Oliva, Donne sulla tela e sulle pagine che si è svolta lo scorso 9 Marzo presso la Sala delle Mappe della Quadreria di ASP Città di Bologna.
Sullo sfondo dei dipinti di pittrici come Lavinia Fontana e Elisabetta Sirani.
L’autrice e il romanzo
Le Spose Sepolte è il romanzo che Marilù Oliva, scrittrice bolognese, ha presentato all’evento; quest’ultima da sempre si occupa di questioni di genere e di attualità, perciò ha curato progetti come Nessuna più – 40 autori contro il femminicidio (Elliot, 2013) e Il mestiere più antico del mondo? (Elliot, 2016).
In questo nuovo giallo/noir tratta il tragico tema del femminicidio, incarnando lo sdegno della nostra società nella figura di un serial killer che costringe coloro che sono stati sospettati di aver ucciso le loro compagne e l’hanno fatta franca a confessare le loro colpe, utilizzando una speciale varietà di Pentothal (l’anestetico utilizzato da Diabolik, che l’autrice leggeva da piccola!) prodotto nell’azienda farmaceutica che si trova nei pressi di un piccolo paese dell’appennino bolognese chiamato Monterocca.
Questo luogo, naturalmente isolato dal resto del territorio, è detto “la città delle donne”, perché l’intera giunta comunale è composta soltanto da figure femminili.
Le strade e i negozi di Monterocca sono dedicate a importanti nomi come quello di Mia Martini o Artemisia Gentileschi e l’investigatrice protagonista, Micol Medici, dal carattere monolitico che nasconde il suo lato sensibile, si trova immersa in questa atmosfera così diversa e quasi surreale.
Monterocca: città ideale
Uno degli elementi più emblematici di questo libro è il paese fittizio (ahimé!) di Monterocca, che come ha spiegato l’autrice rappresenta tutto quello che vorremmo vedere in una città contemporanea: strade pulite senza rifiuti a terra, musica che echeggia per le vie, un’atmosfera cordiale che accoglie i visitatori, e, in generale, grande civiltà.
Tutto ciò dipende dal profondo senso civico degli abitanti, che si comportano come la società dell’antica Grecia che Omero descrive nell’Iliade, ovvero ognuno è pronto a prendersi le proprie responsabilità nei confronti del bene pubblico, rivolgendo il proprio pensiero anche agli altri concittadini.
Il “noir in rosa” non esiste
L’autrice spiega che il libro presenta personaggi di ogni tipo, negativi o positivi per entrambi i generi, perché il senso principale della narrazione è utilizzare l’indagine come fil rouge da seguire attraverso diverse tematiche legate alla società attuale.
L’incontro si è concluso con una digressione importante sul mondo editoriale, e sulle difficoltà che le donne incontrano nel momento in cui debuttano con un romanzo: dalla differenza di retribuzione, al preconcetto secondo cui le donne scrivono per forza di sentimenti.
Con questo romanzo, Marilù Oliva grida al mondo che il “noir in rosa” non esiste e i libri prodotti dalle donne non rappresentano un sottogenere a parte perché essere donna non significa necessariamente essere “da Harmony“.
L’assassino delle Spose sepolte è pronto a spiegarvelo alla perfezione.