Tra qualche ora avrà inizio il fine settimana. E per chi non avesse ancora visto Black Mirror, è venuto il momento di darsi al binge watching.
Sì, anche sulle pagine di Quattrocchi si parla della famosa serie britannica, che con le sue puntate ci tiene ancorati allo schermo, anche se il rischio è quello di sentirsi spaesati o perfino spaventati.
E tutto questo perché in ogni singola puntata riusciamo a riconoscere parte del nostro quotidiano. Stravolto, portato all’estremo, nudo e crudo.
Eppure, nonostante la realtà che conosciamo si trovi davanti ai nostri occhi, ci sono parti che restano oscure.
A svelarci i segreti che si nascondono dietro la serie, ci ha pensato Damiano Garofalo, con Black Mirror, memorie dal futuro pubblicato da Edizioni Estemporanee.
Per scoprire se è il libro adatto a te, ho pensato a tre tipi di lettori che lo apprezzeranno dall’inizio alla fine.
1. Cinefili
Fare parte di questa categoria significa avere grandi responsabilità. Un po’ come se avessi dei super poteri.
Forse non lo sapevi, ma il bagaglio culturale che ti porti appresso non è certo di piccola taglia.
La passione per il cinema e le serie tv ti ha portato anche verso Black Mirror, e sappiamo che te la sei divorata.
Se poi hai pensato di rendere la tua passione un lavoro, magari tramite studi di filosofia e semiologia, allora questo volume non te lo puoi proprio perdere.
È a te che chiediamo se hai visto qualche somiglianza con altre produzioni britanniche, quanto sia rivoluzionaria la narrazione e la scelta del tema. O se tra le prime due stagioni e la terza hai notato un’inversione di tendenza della serie.
Secondo Damiano Garofalo c’è stata, e non si è trattata di una pura scelta commerciale.
Un indizio?
Il cambiamento di rotta lo ha segnato White Christmas.
2. Social addicted
Se condividere sui social, mettere mi piace ai post di chi segui e riceverne altrettanti non ti lascia un po’ d’amaro in bocca, allora non hai visto Black Mirror.
Poco male, hai tempo per rimediare. Perché poi devi correre a leggere Black Mirror, memorie dal futuro.
Se con la serie non guarderai più lo smartphone nello stesso modo, con il libro potrai capire le preoccupazioni di chi lo smartphone non sa nemmeno cosa sia.
Parlo dei nonni, che ci vedono sempre attaccati “a quell’aggeggio”, che alla fine usiamo poco per chiamarli e molto di più per mostrarci.
Il capitolo adatto a te?
Stavo per dirti di leggere la parte dedicata alla puntata Caduta libera, ma preferisco suggerirti il terzo capitolo. Dove si parla dell’effetto vintage che vogliamo dare alla tecnologia odierna.
Pensa ai filtri che ti piacciono di più per le tue foto, o all’idea stessa su cui si basa Instagram: è alla Polaroid che si deve la diffusione della fotografia istantanea, diventata vintage negli anni 2000.
In ogni caso ai social sono dedicate molte pagine del libro, come è vero che dedichiamo loro la maggior parte del nostro tempo.
E se con la serie ne usciamo traumatizzati, con l’analisi di Garofalo ci viene data l’opportunità di capire come possiamo affrontare il dualismo identità-profilo.
Così da evitare un approccio esclusivamente pessimista, che non ci aiuta a rendere migliore il nostro rapporto con la tecnologia.
3. Quattrocchi
Questo è un libro per Quattrocchi, con o senza gli occhiali. Perché a renderti tale sono curiosità, confronto e popculture.
Niente è più popculture dell’analisi di Black Mirror, che avrai già provveduto a valutare al termine di ogni puntata.
Ma qualcosa può sempre sfuggire. E poi dove lo mettiamo il gusto di scoprire nuovi punti di vista?
E a proposito di confronto: se leggere Black Mirror, memorie dal futuro non ti basta, il 23 febbraio Damiano Garofalo presenterà il libro alla Libreria Altroquando di Roma.
Quindi prepara le tue domande, e se non sai proprio da dove cominciare, leggi la nostra intervista all’autore!