“La Gemella Sbagliata” nei meandri della psiche

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Se questo libro fosse un colore, sarebbe porpora o petrolio: più che coinvolgente, avvolgente. La gemella sbagliata parte da una premessa molto originale: Hellen e Ellie, bambine, si scambiano di ruolo per gioco per un giorno. Hellen è la gemella perfetta, la preferita, mentre Ellie è lenta e maldestra, e dopo aver assaporato l’ebrezza del successo, non ci sta a tornare indietro. Così Hellen si ritrova intrappolata nel ruolo di Ellie e nessuno l’ascolta mentre cerca di uscirne.

Tuttavia questa è solo la punta dell’iceberg e il disagio mentale di Hellen e Ellie ha radici molto più profonde e sviluppi molto più inquietanti.

Lo scambio di gemella

gemelle

Il padre di Hellen e Ellie si è suicidato quando loro erano molto piccole. La madre, depressa, non aspira ad altro se non rifarsi una vita. La trama, narrata da Hellen, inizia proprio dal giorno dello scambio, che rimane il dramma principale per tutto il tempo della loro infanzia. Contemporaneamente si vede attraverso il suo punto di vista anche l’epoca attuale, dove Hellen è adulta e si fa chiamare Smudge, squattrinata, fumatrice, alcolizzata, potenzialmente un’artista talentuosa ma disoccupata. Ellie, invece, abbracciando il ruolo di successo della gemella ha fatto della sua vita un capolavoro dell’apparenza: conduttrice televisiva, matrimonio perfetto, villa di lusso.

Ellie snatura il ruolo di Hellen e lo fa suo, diventa una “Hellie” agli occhi della sorella. Hellen, nel disperato tentativo di staccarsi e affermare sé stessa cade in un vortice di violenza, droga e trasgressione che esplode nel disturbo bipolare. Il punto di rottura è segnato dal momento in cui la narrazione giovanile passa da “io” a “tu”, ma è sempre riferito a Hellen che non è né sé stessa, né Ellie. Non si sente più nessuno.

Le due sotto-trame concorrono fino a riunirsi in concomitanza con il colpo di scena finale, costruendo una tela sottile di ansia e suspense, che cattura fino alla fine.

Una mamma bidimensionale

madre

L’unica nota stonata di tutta la storia, dal mio punto di vista, è il personaggio della madre. Viene investita del ruolo di antagonista talmente tanto, da tralasciare le altre dimensioni della sua personalità. C’è un accenno vago ad un eventuale suo passato travagliato, ma si eclissa di fronte all’esigenza costante di mantenere le apparenze e costruire la vita serena che non è riuscita ad ottenere finora. A qualsiasi costo.

Inoltre, con una simile carica crescente di sentimento, scoperta, mistero, scheletri nell’armadio di famiglia che vengono progressivamente alla luce, al culmine mi aspettavo un finale con un “botto” maggiore, nonostante tutto vada esattamente nella direzione che il lettore spera.

Come voto ho deciso di dare a La gemella sbagliata tre quattrocchi su cinque. E agli amanti del noir lascio un avvertimento: questo romanzo è come la mente di Hellen/Smudge, complesso e imprevedibile. Una volta cominciato, non sarete capaci di lasciarlo a metà.

Voto: 🤓 🤓 🤓 😶 😶
Pagine 392
Edizioni Piemme

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