Nelle scorse settimane, Francesca e Arianna hanno fornito il loro punto di vista sulla quarantena: Francesca si destreggia tra esercizi mattutini e smart working, Arianna invece trova conforto nei post motivazionali.
E io?
Be’, il fatto che sia una persona abbastanza asociale a cui piace trascorrere molto tempo a casa mi sta aiutando ad affrontare con una certa serenità questo periodo.
La mia routine quotidiana non è cambiata molto e, per lo meno, non devo trovare delle scuse quando il sabato sera non mi va di uscire; peccato non stiano facendo Ballando con le stelle…
Le mie giornate, oltre al tempo che dedico a Parola di Quattrocchi, oscillano tra lezioni online, videogiochi e, ovviamente, libri.
Sto diventando un hikikomori? Forse.
Master online? Sì, su Zoom
Lo scorso 24 gennaio, dopo quasi due anni dalla laurea magistrale, ho varcato di nuovo le soglie dell’università per iniziare a frequentare un master in Editoria.
Nemmeno il tempo di conoscere il nome de* mie* compagn*, che lo scoppio della pandemia da COVID-19 ci ha obbligato a rivoluzionare l’intero calendario delle lezioni e lo svolgimento delle stesse.
Da un mese, Zoom è diventato la nostra aula virtuale.
Fare lezione in streaming non è così semplice; non mi riferisco alle ore passate davanti al computer, ma alla mia soglia di attenzione che, in questo periodo, è ai minimi storici.
Per quanto le lezioni siano interattive, con lavori di gruppo e momenti di dibattito, ascoltare una persona parlare attraverso uno schermo è stancante: basta una notifica sul cellulare o un rumore che proviene da fuori e in un attimo si perde il filo del discorso.
Al momento stiamo svolgendo i corsi più teorici, come Marketing, Distribuzione editoriale e Promozione editoriale, in attesa di tornare fisicamente in aula e dedicarci agli insegnamenti più pratici, come Grafica editoriale.
Nonostante la distanza sociale, la nostra classe è più unita che mai, e spero di rivedere tutt* il prima possibile.
Steam e Nintendo, compagni di giochi
Steam è una piattaforma di distribuzione digitale in cui si possono comprare o scaricare gratuitamente migliaia di videogiochi per i principali sistemi operativi.
Lo conoscevo già da tempo, quando su Instagram mi apparve sponsorizzato Soul Worker, un GDR giapponese; preso della smania di giocarci, mi sono iscritto senza pensarci un attimo, salvo poi scoprire che il suddetto gioco non fosse disponibile per macOS.
Un paio di settimane fa ho riattivato l’account grazie a un amico che mi ha segnalato un’interessante offerta: Rise of the Tomb Raider a solo nove euro.
Sono un fan di Lara Croft dagli anni Novanta e non potevo farmi sfuggire l’occasione di giocare a questo titolo ambientato in Siberia.
Su Steam sono presenti molti tra i più famosi titoli videoludici, come Civilization, Resident Evil e BioShock, e ogni settimana ci sono delle offerte allettanti.
In questa quarantena credo di essere una della poche persona a non essersi scoperta maratoneta.
Anzi, sono rimasto fedele alla mia pigrizia che, però, cerco di combattere con la Wii e Just Dance.
Ebbene sì, come un vero profanatore di tombe ho riesumato la console di casa Nintendo dalle profondità dell’armadio.
Non diventerò mai un ballerino, ma almeno cerco di non fossilizzarmi sul divano muovendo (letteralmente) il culo davanti alla televisione.
La modalità Just Sweat permette di svolgere allenamenti di varia durata a ritmo di musica con tanto di contatore che segna le chilocalorie bruciate.
Non ti preoccupare, nonostante le ore passate tra computer e console, mi ritaglio spazi per leggere e per godere di un po’ di sole in giardino.
La tua quarantena come procede?
Spero nel migliore dei modi e, vedrai, ne usciremo più forti di prima.